Mobbing

Il mobbing nell’accezione più comune è un insieme di comportamenti aggressivi di natura psicofisica e verbale, esercitati da un gruppo di persone nei confronti di altri soggetti. Può essere considerato a tutti gli effetti una forma di abuso.
Sebbene il termine venga utilizzato soprattutto per riferirsi a situazioni in un contesto lavorativo, più in generale, il termine indica i comportamenti violenti che un gruppo rivolge a un suo membro.
I comportamenti e le azioni possono sfociare in vera e propria violenza e aggressione fisica, perpetrati da parte di uno o più individui nei confronti di un altro individuo, prolungato nel tempo e lesivo della dignità personale e professionale nonché della salute psicofisica dello stesso.
I singoli atteggiamenti molesti possono tuttavia non raggiungere necessariamente la soglia di reato, ma nell’insieme suscettibili di produrre danni esistenziali, con gravi conseguenze quindi sulla salute della vittima, convincendola di cose non veritiere inerenti alla propria persona.
Esempi tipici potrebbero essere angherie, vessazioni, demansionamento lavorativo, emarginazione, umiliazioni, insulti, maldicenze, aggressioni fisiche e verbali, ostracizzazione.
Il mobbing può avvenire in diversi contesti: sul posto di lavoro, in famiglia, a scuola e nella società.
Forme di mobbing sono distinguibili anche in varie tipologie di aggregazione sociale non legate a professioni o ambiti lavorativi, ad esempio tra studenti (bullismo), amici, colleghi, gruppi o bande giovanili, circoli sportivi, associazioni ricreative, forze armate (nonnismo).
Una tipologia di mobbing verticale è riscontrabile quando a mettere in atto tali attività sono individui che abbiano alle dipendenze, o che esercitino una autorità in un determinato contesto, su altre persone (bossing).

2018-07-25T23:26:39+00:00